Il prurito acquagenico

Il prurito acquagenico è una forma rara di prurito che, come il nome suggerisce, è dovuto al contatto con l’acqua. Il prurito acquagenico risulta particolarmente problematico nella vita quotidiana, poiché l’acqua è dappertutto! Il prurito acquagenico è un tipo di prurito del tutto particolare, che si ripercuote sulla qualità della vita di chi ne soffre.

DU_HOME-PAGE_VISUEL-DERMATOLOGIST_BASE_HEADER 960x584

Contenuti

Che cos’è il prurito acquagenico?

Il prurito acquagenico è il prurito causato dall’acqua; compare qualche minuto dopo un qualsiasi contatto tra pelle e acqua, che si tratti di doccia, bagno, tuffo in piscina, gocce di pioggia, sudore o persino lacrime. Chi soffre di prurito acquagenico avverte prurito ma anche pizzicori, bruciore o persino dolori, che sono difficilmente sopportabili. Il prurito dopo la doccia è fonte di notevole disagio, per non dire irritabilità e nervosismo.

Il prurito acquagenico si manifesta indipendentemente dalla temperatura dell’acqua, anche se alcuni pazienti riportano differenze nella sua intensità a seconda che l’acqua sia calda o fredda. Il prurito dopo la doccia ci metterà da qualche minuto a qualche ora ad attenuarsi.

Attenzione a non confondere il prurito acquagenico con l’orticaria acquagenica, una forma particolare di orticaria fisica che provoca la comparsa di placche rosse pruriginose a seguito del contatto con l’acqua. Il prurito acquagenico non è associato a lesioni cutanee visibili.

Il prurito acquagenico è una reazione all’acqua, non un’allergia vera e propria; chi soffre di prurito acquagenico potrà bere acqua tranquillamente.

Quali sono le cause del prurito acquagenico?

Nella maggior parte dei casi, le cause del prurito sono sconosciute; si parlerà allora di prurito acquagenico idiopatico o isolato, influenzato da fattori endogeni o esogeni, come stress e secchezza cutanea.

In alcuni casi, il prurito acquagenico è secondario a un’emopatia o malattia del sangue. La più nota è la malattia di Vaquez, una sindrome mieloproliferativa nella quale il corpo produce globuli rossi in modo sproporzionato e incontrollato, talvolta con sovrapproduzione di globuli bianchi e piastrine. In caso di prurito acquagenico, è quindi importante rivolgersi al medico curante per verificare l’assenza di malattie del sangue.

Come curare il prurito acquagenico?

In caso di prurito acquagenico secondario a una malattia ematica, la terapia farmacologica prescritta consente in genere di attenuare i sintomi.

In caso di prurito acquagenico idiopatico o isolato, la presa in carico non può invece beneficiare di alcuna terapia specifica: si potrà fare un tentativo con farmaci come gli antistaminici, ma con scarse probabilità di riuscita. Ad alcuni pazienti afflitti da prurito acquagenico viene proposta la fototerapia, ma di nuovo, non è detto che funzioni. Infine, un sostegno psicologico deve essere parte integrante della presa in carico di questo tipo di prurito.

Come lavarsi in caso di prurito acquagenico?

In caso di prurito acquagenico, l’igiene personale può trasformarsi in un vero incubo, essendo fonte di prurito intenso. Ecco alcuni consigli da seguire nella vita quotidiana:

  • Fare doccia e bagno veloci, evitando getti d’acqua troppo forti per non stimolare eccessivamente i recettori nervosi cutanei;
  • Fare la doccia con acqua tiepida o fresca, se si è constatato un miglioramento grazie al freddo;
  • Utilizzare prodotti lavanti delicati, senza profumo, come sapone surgras, syndet o olio detergente, e sciacquarsi con cura;
  • Asciugare bene la pelle, tamponandola delicatamente con una salvietta morbida di cotone;
  • Per evitare il prurito dopo la doccia, applicare una crema idratante ricca di principi attivi antiprurito su tutto il corpo, insistendo sulle zone più pruriginose;
  • Alcuni soggetti che soffrono di prurito acquagenico hanno cura di alcalinizzare l’acqua del bagno aggiungendo del bicarbonato di sodio, altri preferiscono lavarsi ogni due giorni per limitare il prurito dopo la doccia;
  • In caso di prurito acquagenico, si consigliano accorgimenti che diano sollievo alla pelle ma anche allo spirito: tenere le mani occupate per non grattarsi, ascoltare musica soft, rilassarsi, respirare profondamente, ricorrere a metodi come sofrologia, coerenza cardiaca, meditazione o yoga.
Torna all'inizio