Come indica il nome, questa forma di acne è caratterizzata dalla presenza di lesioni ritenzionali, ossia punti neri e punti bianchi, chiamati anche microcisti.
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Le zone maggiormente interessate dall’acne ritenzionale sono la zona T del viso (fronte, naso e guance, mento), la schiena, la parte superiore del torace e tutte le zone ricche di follicoli pilosebacei, ossia i pori della pelle che ospitano il pelo e la ghiandola sebacea produttrice di sebo. Ed è proprio a livello dei follicoli pilosebacei che si sviluppano i diversi tipi di acne.
L’acne ritenzionale è spesso associata a pelle grassa e pori dilatati. Questa forma di acne interessa prevalentemente gli adolescenti, ma esiste anche l’acne ritenzionale dell’adulto, di fatto molto problematica da vivere, in quanto può essere erroneamente imputata a scarsa igiene e cura.
Diversi fenomeni concorrono alla comparsa di acne ritenzionale e microcisti:
Risultato, un accumulo di sebo e cellule morte nei pori, che si ostruiscono dando origine alle prime lesioni dell’acne ritenzionale
E’ fondamentale evitare di toccare i punti neri e i punti bianchi, perché questa abitudine rischia di provocare sovrainfezioni e cicatrici. Il medico potrà prescrivere diversi trattamenti dalle proprietà cheratolitiche, come per esempio i retinoidi; potrà inoltre proporre una pulizia della pelle o metodi come il laser per eliminare le lesioni dell’acne ritenzionale. E’ quindi disponibile un ventaglio di trattamenti dell’acne ritenzionale, a seconda dei singoli casi.
Nella vita quotidiana si consiglia di utilizzare cosmetici formulati in modo specifico per l’acne ritenzionale: i cosmetici ricchi di principi attivi cheratolitici liberano i pori otturati da sebo e cellule morte, mentre i cosmetici ricchi di agenti idratanti e lenitivi compensano gli effetti disidratanti di alcuni trattamenti farmacologici.
